il torrente scende con fragore, i cristalli di neve si sono sciolti e ora rimbalzano sulle pietre scintillando al sole, si ammucchiano nelle anse di smeraldo attorno alla Certosa.
la voci della natura accompagnano il silenzio
dal portico lo sguardo si posa sulle montagne, il gruppo del Marguareis
una meridiana per segnare il tempo in un luogo dove pare non abbia valore, si sta con i propri pensieri, in un momento di serena contemplazione
che ancora più si percepisce nella piccola chiesa, quella più antica.
così umile, così semplice, così forte il suo messaggio.
Dalla Certosa fino al rifugio di Pian delle Gorre, si cammina immersi nel verde degli alberi, si attraversano tratti di sottobosco tappezzati di fiori, primule, narcisi, viole
fiori dall’azzurro tenue colorano il prato che la neve ancora lambisce, altri fiori gialli sorgono dalla coperta fredda, sembrano avere voglia di luce, di calore
quanti fiori ho trovato che non conosco! una bella sorpresa! forse qualche piccola orchidea? non lo so, ma in fondo il piacere di osservarli, ammirarli, gioire di queste piccole scoperte nulla ha a che vedere con il loro nome!
alcune parti del sottobosco sono ricoperte da innumerevoli piantine con i boccioli già gonfi, sono gli ornitogalli, chiamati comunemente “latte di gallina”, fra alcuni giorni formeranno un tappeto bianco di fittissimi fiori, sarebbe bello vederlo, chissà?
per ora lascio la Valle Pesio con un bell’albero che fa da cornice al Pian delle Gorre